In questo articolo viene descritto il caso clinico di un paziente portatore di un “fenomeno” di Brugada misconosciuto a causa dell’intermittenza nel tempo delle caratteristiche alterazioni elettrocardiografiche (blocco di branca destro di grado variabile associato a sopraslivellamento del tratto ST in V1-V3).
Il paziente, presentatosi in Pronto Soccorso per una precordialgia persistente associata a un sopraslivellamento del tratto ST in sede anterosettale, non presente a un tracciato elettrocardiografico precedente, viene considerato come affetto da infarto miocardico acuto. Il successivo decorso clinico ha, invece, permesso di escludere la presenza di una patologia coronarica come causa della sintomatologia, mentre lo studio elettrofisiologico e i test farmacologici (con inibitori dei canali del sodio o con modulatori della bilancia neurovegetativa) hanno messo in evidenza alterazioni elettrocardiografiche tipiche dei pazienti affetti da sindrome di Brugada. Poiché il nostro paziente presentava un basso profilo di rischio per morte improvvisa, si è scelto di non impiantare un ICD in prevenzione primaria.