Scopo. La fibrillazione atriale (FA) è la causa principale di ospedalizzazione per aritmia negli Stati Uniti e in Europa, essendo il motivo del 34% dei ricoveri per tale patologia. Anche presso la nostra Istituzione i costi di gestione di tale aritmia stanno incrementando vertiginosamente. Scopo del presente lavoro è quello di illustrare la nostra preliminare esperienza riguardo la gestione in Day Hospital (DH) della fibrillazione atriale.
Materiali e metodi. La casistica si riferisce a pazienti affetti da tachiaritmia sopraventricolare persistente sottoposti a cardioversione elettrica esterna in regime di DH, nel periodo 1/1/2003- 31/12/2003. Tutti i pazienti erano asintomatici o paucisintomatici e stabili dal punto di vista emodinamico. I candidati idonei si presentavano il mattino alle ore 8, digiuni dalla mezzanotte precedente. Venivano monitorati i parametri vitali e la pulsossimetria. La cardioversione veniva effettuata in sedazione profonda mediante propofol, con assistenza anestesiologica. La dimissione del paziente veniva programmata in assenza di complicanze 3-4 ore dopo il risveglio dalla sedazione. La cardioversione elettrica esterna è stata eseguita utilizzando defibrillatore di tipo bifasico.
Risultati. Sono stati trattati 39 pazienti (27 maschi e 12 femmine, età media 66 anni). Sono stati dimessi in ritmo sinusale 32/39 pazienti (82%). Non si è verificata alcuna complicanza maggiore nella procedura. In un solo caso si è reso necessario il trasferimento in degenza ordinaria per bradicardia spiccata postcardioversione. Al controllo a 1 mese il 69% dei pazienti trattati era ancora in ritmo sinusale. Non si sono avuti eventi maggiori. Tale gestione ha consentito di ridurre dell’11,6% i ricoveri per FA in degenza ordinaria e del 37,8% il numero di giornate di degenza per patologia aritmica non complicata.
Conclusioni. Il nostro modello gestionale, a fronte di una dimostrata sicurezza complessiva, consente un risparmio di risorse nel trattamento della FA.