L’efficacia terapeutica del Defibrillatore Cardiovertitore Impiantabile (ICD) nella prevenzione di morte cardiaca improvvisa da aritmie ventricolari maligne e il suo utilizzo in un’ottica di prevenzione secondaria e primaria hanno ampliato la diffusione di questo dispositivo nella popolazione di pazienti cardiopatici. È parallelamente aumentato, quindi, il numero di pazienti esposti alla possibile esperienza delle scariche. Negli ultimi anni la pratica clinica e la letteratura internazionale hanno posto la loro attenzione sul coinvolgimento degli aspetti psicologici dei pazienti che si sottopongono all’impianto, individuando problematiche relative a un cattivo adattamento psicologico, a una diminuzione della qualità di vita fino alla strutturazione di veri e propri disturbi psicopatologici specifici. Il presente lavoro si propone di fornire un quadro aggiornato delle evidenze raggiunte dalla letteratura internazionale negli ultimi anni, al fine di ampliare l’ambito di conoscenze che aiutino il clinico che si confronta con questi pazienti nell’individuazione di potenziali fattori di rischio e nel riconoscimento di problematiche emotive e psicologiche. Si prospetta poi il possibile nuovo scenario del rifiuto o della richiesta di espianto del dispositivo. Infine viene presentato il protocollo di assistenza che la Clinica Cardiologica di Padova in collaborazione con la Clinica Psichiatrica ha messo a punto per tutti i pazienti candidati all’impianto di ICD.