AI LETTORI

La numerosità delle riviste medico-scientifiche, vere o presunte tali, è oggi talmente elevata, per motivi legati alla cosiddetta “disintermediazione” e alla necessità di dare una qualche visibilità alla propria attività e alla propria ricerca, da rendere pressoché impossibile un’adeguata lettura finalizzata all’arricchimento del proprio bagaglio culturale, alla curiosità di conoscere il nuovo, alla ricerca di cose degne di stima o passibili di critica. Paradossalmente all’aumento del numero ha fatto seguito la maggiore accessibilità delle stesse con il risultato che se da un lato è facilitato enormemente il lavoro destinato a ricerche mirate, dall’altro è disincentivata la lettura generalista.
D’altro canto l’obiettivo primo e la gratificazione unica di un Direttore di rivista e di un Editore sono quelli di costruire un prodotto da leggere e non da gettare nella spazzatura, magari senza nemmeno toglierne il cellophane.
È evidente che la riproposizione di una rivista nazionale superspecializzata in un panorama affollato deve far leva su precisi e nuovi punti di forza che solletichino dapprima la curiosità e quindi, se si è stati proprio bravi, l’interesse per la lettura o almeno per una consultazione veloce.
Questi sono gli ambiziosi livelli cui, assumendo la direzione della rivista, vorrei tendere.
Il GIAC dovrebbe, oltreché dare spazio alla cosiddetta “attività istituzionale” programmata quale la pubblicazione di Linee Guida, Raccomandazioni, Documenti di Consenso, Atti del Congresso Nazionale, rappresentare un ponte tra la ricerca internazionale e le sedi dove i risultati di questo impegno dovrebbero essere implementati. Si potrebbe parlare delle riviste migliori delle società scientifiche del nostro Paese come di “strumenti di ricerca traslazionale”.
La proposta è quella di affiancare ad articoli frutto di ricerche originali, altri contributi utili ad alimentare il confronto su questioni di attualità specialistica o di politica sanitaria in senso lato.
Queste saranno le nostre idee e le nostre scommesse.

I confronti
Uno spazio della rivista all’interno del quale presentare sinteticamente il contenuto di alcuni articoli a contenuto discutibile o controverso pubblicati su riviste internazionali. La sintesi dovrebbe essere accompagnata da commenti, magari pluridisciplinari di esperti per offrire ai lettori una panoramica a 360° su temi poco frequentati ma probabilmente di grandissimo interesse.

Le segnalazioni
In questo spazio la Direzione del GIAC inviterebbe gli autori italiani di articoli originali o di editoriali pubblicati su riviste internazionali ad esporre in sintesi il contenuto del lavoro, rimandando i colleghi che desiderassero approfondire alla consultazione del full-text del lavoro in inglese.

E da noi?
Questa sezione avrebbe l’obiettivo di invitare gli Specialisti a confrontarsi sulla praticabilità nella realtà del Paese di percorsi diagnostico-terapeutici innovativi o sulla specificità epidemiologica nazionale in riferimento a quanto rilevato o sperimentato in altre nazioni.

Highlights Congressi e lavori di giovani ricercatori
Non si tratterebbe della “solita” rubrica di informazione congressuale; piuttosto di un’opportunità rivolta ai clinici e ai ricercatori che – avendo avuto accettato un proprio lavoro come abstract o poster ad un congresso internazionale – desiderassero dare alla loro fatica una maggiore e tempestiva visibilità. Questo potrebbe essere fatto o su base volontaristica o su invito rivolto ai giovani produttori degli abstract più meritevoli di ampliamento organico. Lo spazio potrebbe rivelarsi un’utile palestra per i giovani, magari anche con un commento critico di un senior.

Il Giornale, e anche queste sono grandi novità, ha un nuovo Editore, un nuovo Comitato Editoriale, l’Ufficio Editoriale del Pensiero Scientifico Editore, formato da persone di rara competenza e gentilezza, un gruppo di super- esperti formato dai colleghi del Comitato Scientifico, del Direttivo e dalle Aree dell’AIAC, grandi risorse su cui ho la fortuna di poter contare.
Devo ringraziare i colleghi che mi hanno preceduto nelle Direzione del Giornale e in particolare il dr. Maurizio Santomauro, che è stato prodigo, dandomi le consegne, di suggerimenti operativi e consigli.
Devo ringraziare il Direttivo AIAC e in fattispecie il Presidente, Maria Grazia Bongiorni, per l’affettuosa pressione con cui hanno voluto coinvolgermi nell’impresa e la fiducia che ripongono in me.
Esortazione finale: oltre a chiedere il fondamentale contributo di lavori che sono la sostanza di cui un giornale vive, chiedo commenti, critiche, suggerimenti. Ne terremo conto.

Maurizio Lunati
Editor GIAC