Tempi di erogazione di shock con i defibrillatori semiautomatici
La defibrillazione è una procedura di grande utilizzo nelle emergenze cardiocircolatorie, tanto da essere inserita nelle manovre di rianimazione cardiopolmonare (RCP) di base oggi oramai praticate non solo dal personale medico e paramedico ma anche dai “laici”. I defibrillatori manuali sono apparecchi nei quali la valutazione del ritmo, l’impostazione della quantità di energia da erogare, la carica dei condensatori del defibrillatore e lo shock dipendono esclusivamente dall’operatore a cui compete l’interpretazione del ritmo elettrocardiografico, la selezione dell’energia da erogare, la modalità con la quale erogare lo shock (sincrono o asincrono), la carica dei condensatori del defibrillatore e l’erogazione dello shock. L’uso del defibrillatore semiautomatico, invece, prevede solamente l’applicazione delle piastre adesive. A questo punto l’apparecchio analizza il ritmo cardiaco e se identifica una tachicardia ventricolare (TV) o la fibrillazione ventricolare (FV) carica automaticamente i condensatori per erogare lo shock; compito dell’operatore è solo quello di erogare la scarica.
Abbiamo valutato 1630 soccorritori laici, precedentemente addestrati all’uso del defibrillatore durante il corso BLSD. A ciascun soccorritore è stato chiesto di utilizzare il defibrillatore durante una simulazione di un arresto cardiaco. Ogni soccorritore ha utilizzato 6 diversi modelli di defibrillatore in sequenza random: Esaote FRED easy, Laerdal AED FR2, Medtronic PhysioControl LifePak 500, Paramedic CU-ER1, Zoll AED Plus e Welch Allyn AED.
I tempi di utilizzo di ogni defibrillatore sono stati cronometrati in secondi a partire dal momento in cui veniva acceso l’apparecchio fino al momento di erogazione dello shock. Inoltre, abbiamo valutato 760 medici già addestrati all’uso di defibrillatori manuali. Abbiamo valutato i tempi di utilizzo di diversi dispositivi che erano dotati anche della modalità semiautomatica (Marquette Responder 3000, Laerdal HeartStart 4000 e Philips Heartstart XL).
Tutti i dati sono stati espressi come media +DS. Le variabili continue sono state confrontate tra i vari gruppi attraverso l’analisi ANOVA univariata. Le medie dei tempi di utilizzo sono state confrontate mediante test t di Student con correzione di Bonferroni. Una P < 0,05 è stata considerata statisticamente significativa. Tutti i dati sono stati analizzati con il software SPSS 16.0.
La media dei tempi di utilizzo dei diversi modelli di defibrillatore semiautomatico usati durante l’addestramento di BLSD è stata: Zoll AED Plus: 74 ± 10 sec, Esaote FRED easy: 67 ± 11 sec, Laerdal AED: 49 ± 7 sec, Medtronic PhysioControl: 43 ± 6 sec, Paramedic CU-ER1: 34 ± 9 sec e Welch Allyn AED: 26 ± 3 sec. La media dei tempi di utilizzo dei diversi modelli di defibrillatore usati in modalità semiautomatica è stata: Marquette Responder 3000: 34 ± 2 sec, Laerdal HeartStart 4000: 23 ± 2 sec e Philips Heartstart XL: 21 ± 2 sec.
Dal nostro studio appare evidente come per defibrillare un paziente colpito da arresto cardiaco sia importante avere defibrillatori semplici e funzionali e che siano presenti soccorritori adeguatamente addestrati al loro utilizzo.
È importante puntare sull’immediatezza di utilizzo e sulla semplicità del design dell’apparecchio, riducendo le funzioni accessorie che inducono distrazione del soccorritore.